Da oltre vent’anni mi muovo in diversi campi della fotografia: dal reportage al corporate, dal ritratto all’architettura.

 

Sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, nell’albo dei fotoreporter. Opero all’interno di BuenaVista Photo: un gruppo di selezionati fotografi italiani che ha messo in rete esperienza, professionalità e, naturalmente, immagini.

 

BuenaVista Photo è il punto di riferimento delle principali testate italiane che possono contare  su un archivio on line di oltre cinquecentomila foto.

 

 

 

 

Ecco un mio breve ritratto a parole.

Aerial photo

La mia ultima avventura fotografica: cambiare prospettiva per guardare la realtà con un occhio diverso. Farsi sorprendere per sorprendere. Da qui nasce l’interesse per la tecnica della foto a bassa quota. Scoprite anche voi  Aerial photo.


Duemila

Torino cambia faccia, cambia pelle, cambia mood. È una citta in movimento che seguo con le mie fotografie. La sua trasformazione è un input per la creatività. Realizzo gli scatti di Torino da scoprire dell’agenzia Armando Testa e per altre campagne di promozione della città. L’obiettivo si focalizza anche oltre Torino. è il caso dei reportage per il mensile Tuttoturismo: da quelli dedicati a Tokyo, Kyoto e Hiroshima a quelli con Chef Kumalè  sul tema dello Street Food in Cina, Turchia, Giordania ed Egitto.


Anni Novanta

Un decennio di incontri: come quello con William Klein che seguo durante il lavoro per il libro fotografico “Torino 90”. Un decennio di scoperte: come la drammaticità della guerra tra Serbi e Croati in un reportage da Zagabria, nelle vicinanze della linea del fronte. Un decennio di collaborazioni: con riviste come Espresso e Venerdì di Repubblica. Con la Fondazione Italiana per la Fotografia per cui documento la nascita e i primi anni di attività. Con il Teatro Stabile di Torino, per cui lavoro come fotografo di scena. Nel 1999 una sfida al servizio di un’altra sfida: le mie foto sono prescelte per il dossier di candidatura di Torino alle Olimpiadi Invernali 2006.


Anni Ottanta

Sicuramente anche voi avrete un film che vi ha segnato la vita. Il mio è “Absolute beginner” di Julian Temple: il racconto di una tumultuosa storia d’amore di un giovane fotografo che documenta la vita di poveracci, teddy boys, e i primi scontri razziali. Dopo averlo visto, decido di allestire la mia prima camera oscura nello sgabuzzino di casa. Fuori di casa, c’è un mondo da scoprire con l’obiettivo. Muovo i primi passi come fotoreporter a Torino: dalle manifestazioni studentesche ai concerti dei Rolling Stones, Dire Straits e Bob Dylan. Nel 1989 la prima esperienza a livello internazionale: con la mia Yashica FX3 racconto la caduta del muro di Berlino.